mercoledì 15 giugno 2011

IL CONSIGLIO COMUNALE RICORDA GIORGIO CELLI. IL DISCORSO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA

Il Consiglio comunale ha ricordato con un minuto di silenzio Giorgio Celli, celebre entomologo, consigliere comunale di Bologna dal 1999 al 2004, scomparso sabato scorso. In aula erano presenti il figlio Davide con la madre Paola.

Il ricordo del professore è stato tenuto dal sindaco Virginio Merola.

Di seguito l'intervento del Sindaco.

“Cara Paola, Caro Davide,

Giorgio Celli ha dato tanto a questa città. Professore universitario emerito, parlamentare europeo, consigliere comunale, è stato un grande divulgatore scientifico attraverso libri, trasmissioni televisive e rappresentazioni teatrali.

Ha saputo tradurre a pieno Il suo impegno nel mondo accademico: insegnando e facendo ricerca, ma con altrettanta passione spesso usciva dalle stanze dell’Ateneo per spiegare a tutti noi, attraverso un linguaggio comprensibile, i concetti più difficili facendoli risultare di una facilità disarmante.

Un primo ricordo l’Ateneo l’ha formulato ieri attraverso le parole del Rettore Ivano Dionigi e del Preside della Facoltà di Agraria Andrea Segrè alla commemorazione svolta alla Cappella di Santa Maria dei Bulgari in Archiginnasio. Ci sarà sicuramente un momento per ricordarlo al meglio attraverso un convegno. Io ci tengo però a ricordare il Giorgio Celli divulgatore e politico.

Eravamo abituati a vedere Celli in televisione, abbiamo letto i suoi libri, capendo sempre di più quel mondo che amava Particolarmente: il regno degli animali. Grazie a lui centinaia di migliaia di persone hanno cessato di essere spettatori passivi e sono diventati consapevoli. Una capacità che sta diventando sempre più merce rara di questi tempi.

Tutto questo poteva bastargli? No. Giorgio Celli decise di impegnarsi in politica. Una scelta non dettata dalla voglia di fare il 'politico
di professione', ma per cercare di proseguire nella sua meritevole opera divulgativa attraverso le istituzioni, magari cambiando le cose
nella visione – o per meglio dire – nella speranza di un mondo migliore. Giorgio Celli si è dunque impegnato al Parlamento Europeo e
qui, all’interno di quest’Aula. E’ stato dunque capace di affrontare tutte le questioni spinose che riguardavano la sfera politica e
amministrativa sia a livello europeo che locale. Le sue battaglie vedevano al centro l’ambiente e la tutela degli animali, ma non ha mai
fatto mancare il proprio appoggio a tutte le discussioni. In Comune Giorgio Celli è stato consigliere dal 1999 al 2004. Dal suo seggio ha sempre spiegato il suo pensiero e non si è mai tirato indietro nemmeno quando c’era da indossare un cartello al collo per difendere diritti e ideali, dentro e fuori Palazzo D’Accursio.

Persona caparbia, spesso apostrofato come 'testardo', ha portato avanti tante battaglie, scontrandosi anche con l’amministrazione
comunale e l’Università ogni qual volta gli enti prendevano scelte che non condivideva. Insomma, pur di difendere i suoi giusti ideali non
guardava in faccia a nessuno, amico, ente pubblico o superiore che fosse.

Giorgio Celli è stato tutto questo e vorrei utilizzare le parole del figlio Davide, anch’egli ex consigliere comunale, che a tutti noi ha
suggerito di ricordarlo così: “Battagliero e forte, con la sua voglia di cambiare le cose”.

Voglio ricordare anche io i versi che ha lasciato nel retro della sua foto distribuita ad amici ed allievi: 'e io mi smarrirò stupefatto come allora nel firmamento'.

Questa capacità di vivere conservando lo stupore per il mondo, si esprimeva nella costruzione di proposte molto concrete, come ad
esempio la “fabbrica degli insetti utili” che aveva fondato a Cesena. E infondo è così che ha guardato al suo impegno politico, cercando di dare risposte a queste domande: come può la politica essere utile e quindi davvero al servizio dei cittadini?

Giorgio Celli ci lascia questo messaggio: la politica può essere utile, se conserva la capacità di obbedire alle leggi della natura e
nello stesso tempo, di essere ribelle alle consuetudini e al conformismo della società degli uomini, al 'destino' scritto da chi si
rassegna alla mediocrità degli accordi al minimo comune denominatore.

La chiave che ci lascia infondo è questa: bisogna essere fedeli alle leggi scritte dalla natura e ribelli alle leggi degli uomini.

E tutti noi, credo, avvertiamo in coscienza che qui c’è il nucleo, il punto centrale dell’impegno a cui siamo appena stati chiamati dagli
elettori: GOVERNARE CON L’INTELLIGENZA DEL CUORE.

Come gatti saggi, che al momento giusto, sanno prendere le distanze dalla tentazione di tradire la nostra condizione umana di animali
politici.

Grazie Giorgio, arrivederci e se ti capita dacci un occhio dal firmamento”.

Da www.comune.bologna.it
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